Ragazzi, 150 milioni sono una cifra destabilizzante: il problema è gestire questa cosa senza alcuna programmazione ... se proprio bisognava vendere io avrei rimbalzato il City fino a giugno (tanto non mollano, anzi magari c'è un'asta col Real), muovendomi in silenzio per i rimpiazzi senza fare sapere ai possibili venditori che sono pieno di petrodollari, fra l'altro, e anche coi tifosi presentandomi con un'operazione ineccepibile e sostenibile.
Così invece è solo una figura di merda e, se anche Ricky restasse, un rapporto altamente compromesso.
Per onestà intellettuale va detto che qui il problema è duplice: oltre all'offerta indecente che una società deve o non deve accettare, c'è anche il problema della gestione delle risorse. Non è accettabile rivedere il contratto di un giocatore ogni volta che si apre il mercato, ossia ogni sei mesi.
Questo è quello che succede con Kakà da due anni a questa parte.
Questo è, probabilmente, quello che si aspettava lui o il suo paparino quando il City ha presentato la puntuazione raggiunta con Kakà (a Portsmouth) prima di fare l'offerta al Milan ... cosa fa un datore di lavoro quando un dipendente si presenta con una nuova offerta? O una proposta migliorativa per trattenerlo o tanti saluti ... ma un giocatore è inserito in un contesto di politica retributiva aziendale: non si può alzare gli stipendi a tutti in un momento in cui siamo tutti d'accordo che questi stipendi sono già fuori dal mondo.
Insomma, Kakà o chi per lui sta facendo fatica a dire che gli bastano 9 milioni all'anno per campare e non vuole altri aumenti e non per non andare al Real, al Barça o al Chelsea ... ma per l'equivalente della Reggina inglese!
So che diventerò impopolare ma io gli direi "caro Kakà, qui i soldi sono e saranno questi, se è troppo poco, buona fortuna e grazie per la plusvalenza"
Questo è sacrosanto: senza sapere bene le cose, si rischiano delle scivolate ... del resto qui parliamo da tifosi, in libertà, ognuno dice la sua.D'altronde non sappiamo bene che rapporti e condizioni ci siano tra i due.
Questa la ricostruzione della vicenda secondo mondo milan e che troverebbe conferme presso varie fonti.La proposta del Manchester City è stata di 105 milioni di euro per il cartellino
ai quali si aggiungono 20 milioni circa per gli intermediari come provvigioni
e 10 milioni al giocatore per un totale di
135 milioni di euro.
L'ingaggio previsto sarebbe stato pari a 15 milioni di euro annui circa per cinque stagioni.
Dopo aver esaminato l'offerta, di comune accordo con Kakà, si stava per procedere all'annuncio sul sito ufficiale del rifiuto, la società aveva deciso di declinare il tutto e rimandare al mittente le sterline del ricco arabo ma il Bosco Leite ha premuto per poter avere il permesso di verificare l'offerta con il Manchester City.
Da quì il via libera del Milan che si era riservato di parlarne con il padre dopo il ritorno dal viaggio a Londra.
In serata è arrivata la notizia del litigio di Kakà con il padre, Ricky pressato dal Milan avrebbe cercato di far tornare sui suoi passi il padre chiedendogli di annullare il viaggio per poter troncare fin da subito la trattativa per evitare inutili incomprensioni sotto consiglio ed accordo con la Società.
In una tempestosa telefonata si è arrivati ad un litigio tra i due che non se le sono mandate a dire.
Berlusconi saputo dell'assalto del Manchester per Kakà aveva subito rifiutato l'offerta, Kakà anche.
Però arriva, in serata, la richiesta dell'entourage di Kakà per l'ennesimo ritocco in alto.
Galliani telefona a Berlusconi che si indispone per l'atteggiamento di Bosco Leitie e dice a Galliani di venderlo.
Tutto nasce dal fatto che sarebbe l'ennesimo ritocco e
Berlusconi non vuole più saperne di questa storia perchè non vuole essere schiavo di ritocchi ogni piè sospinto.
Stanno cercando di far sbollire la rabbia a Berlusconi ma non torna indietro, non ci ha visto più, ormai non torna indietro per nessuna ragione al Mondo.
Nella telefonata tra Berlusconi e Galliani tramite la quale è stata comunicata al Presidente la richiesta di aumento di Kakà Galliani ha preso un duro richiamo allorquando ha provato a mediare.
I problemi sono le richieste altissime di Bosco Leite, che chiede un aumento quasi ai livelli dell'offerta del City.
Inoltre ha minacciato la società di ricorrere alla clausola Fifa se non si arriva a un accordo, quindi Ricky potrebbe svincolarsi dal Milan per una cifra vicina ai 20 milioni tra un anno e mezzo.
Berlusconi ha detto a Galliani che piuttosto che perderlo tra un anno e mezzo a una cifra irrisoria preferisce venderlo ora per questa offerta a meno che non sia lui a garantire che non vuole più aumenti dal Milan.
Il rapporto tra Ricky e il Milan è ancora buono, mentre quello tra l’entourage di Kakà e il Milan sembra sia veramente compromesso.
Lunedì la palla passa in mano a Kakà.
Se accetta di rimanere l’affare salta, ma deve garantire che non chiederà più aumenti d’ingaggio tramite il suo entourage.
http://www.mondomilanday.it.gg/
''Non so cosa farà Kakà, per quanto mi riguarda stanotte ho dormito male (Paura eh?). Ho gli stessi sentimenti dei tifosi ma, essendo l'amministratore delegato del Milan, devo anche mettere in moto la ragione. Vedremo cosa succede. Non c'è assolutamente nulla di firmato, né da parte nostra né da parte del giocatore. Non sono però in grado di fare una previsione" (se non lo sai tu stiamo freschi). Lo ha detto Adriano Galliani, intervenendo in diretta a Radio Montecarlo. "Kakà ha fatto tanto in questi anni, è un grande campione che ha vinto tutto, ma fatico a capire la contestazione dei tifosi nei confronti di una proprietà che ha preso il Milan da un'aula di tribunale con il rischio di fallimento e lo ha portato sul tetto del mondo - ha aggiunto Galliani -. Adesso pensiamo a questa trattativa, per l'anno prossimo ci sarà tempo, valuteremo per bene tutte le cose, poi decideremo. Posso però dire una cosa: i club che ogni anno fanno leva sui propri azionisti rischiamo. Io credo che una società debba avere bilanci sani, noi valutiamo tutto. Si danno via i giocatori che chiedono, non gli altri. In questo momento c'è un'offerta molto importante per Kakà, che noi stiamo valutando, non abbiamo ceduto e non sappiamo cosa succederà. I nostri sono sentimenti ultramilanisti''. ''Questo club e questa proprietà - ha concluso - meritano rispetto e amore da parte dei tifosi'' (i tifosi invece prendiamoli pure a scarpate in faccia tanto...).